Come conservare i frutti di mare

Come conservare i frutti di mare è un tema delicato, poiché si tratta di un prodotto deperibile che perde qualità e freschezza in poco tempo. La raccomandazione principale è non interrompere la catena del freddo e, a partire da questo, consumarli entro uno o due giorni dall’acquisto. In caso contrario, è meglio congelarli.

Come conservare i frutti di mare in buono stato: come si fa

Quando sono congelati

Quando i frutti di mare vengono acquistati surgelati, il processo di scongelamento deve iniziare tra le 24 e le 36 ore prima del consumo, evitando di lasciarli a temperatura ambiente. È preferibile trasferirli inizialmente in frigorifero.

Quando sono freschi

Ci sono alcune specie che non dovrebbero essere congelate in casa, come ad esempio i cirripedi (piede di cornucopia). Il metodo migliore per conservare i piedi di cornucopia freschi è coprirli con un panno umido. Questo tipo di frutti di mare può rimanere vivo in frigorifero per quattro o cinque giorni.

Per conservare i gamberoni freschi, anche in questo caso vanno tenuti in frigorifero coperti da un panno umido, fino al momento del consumo, preferibilmente entro 24 ore dall’acquisto.

Le canocchie (o cicale di mare) sono più delicate e devono essere maneggiate il meno possibile. Ancora una volta, la conservazione a freddo è la soluzione migliore quando sono fresche, utilizzando contenitori con acqua e molto ghiaccio.

Come conservare i frutti di mare quando sono cotti

Alla domanda su come conservare i frutti di mare cotti in frigorifero, l’ideale è utilizzare una cella frigorifera, coprendoli con carta da forno o un panno inumidito con acqua salata.

Questo metodo è perfetto per conservare granseola, granchio o favollo.

Tuttavia, per conservare specie come i piedi di cornucopia, bisogna tener conto che vanno consumati caldi, quindi non si devono conservare cotti in frigorifero, poiché perderebbero il loro sapore.

Conseguenze di una cattiva conservazione dei frutti di mare

Interrompere la catena del freddo, non cuocerli adeguatamente o non consumare i frutti di mare freschi entro pochi giorni dall’acquisto può portare al consumo di frutti di mare avariati e a conseguenti intossicazioni alimentari, con sintomi che vanno da nausea, vomito e diarrea a forti mal di testa e disorientamento.

Alcune specie vanno acquistate vive: astice, aragosta, granchio, favollo, granceola, percebes… Il segnale che sono in buone condizioni è che si muovono e rilasciano una sorta di schiumetta.

Nel caso di gamberi e gamberoni, che possono essere congelati, un buon segnale è che testa e zampe siano ben attaccate al corpo, senza staccarsi. Inoltre, se emanano un odore, deve essere gradevole e ricordare il mare.

Questo indicatore è importante, perché se i frutti di mare emanano un odore forte e sgradevole, è molto probabile che siano andati a male. In tal caso, è meglio buttarli per evitare problemi di salute.

Consigli e trucchi pratici su come conservare i frutti di mare

I frutti di mare, sia freschi che congelati, sono prodotti molto apprezzati in cucina, ma per esprimere al meglio il loro sapore è fondamentale conservarli nel modo corretto.

I crostacei come granchio, granceola o favollo, una volta bolliti e raffreddati, devono essere avvolti in un panno inumidito con l’acqua di cottura e poi avvolti in pellicola trasparente.

Per crostacei come astice, gamberi e gamberoni, la conservazione si fa con pellicola alimentare. L’uso di contenitori ermetici (tupperware) o confezioni sottovuoto è un’altra opzione valida. In questo caso, è consigliabile cuocerli prima, anche se questo può limitarne l’utilizzo in cucina.

I molluschi come cozze, vongole o cannolicchi vanno conservati vivi e crudi. Devono essere avvolti tutti insieme, ben stretti, con pellicola trasparente, anche se l’opzione migliore è una macchina per il sottovuoto.

Dei buoni metodi di conservazione degli alimenti permettono di godere di un prodotto ricco di sapore e intensità. Per farlo, è fondamentale avere gli strumenti giusti, come quelli che offriamo da Monouso.